L’entrata in vigore del Regolamento d‘Esecuzione (UE) 2019/947 ha portato delle variazioni di sostanza riguardo all’uso dei droni per scopo ludico e professionale, e ha impattato anche le regole dell’aria ENAC valide prima dell’entrata in vigore del nuovo regolamento.
Al fine di comprendere le variazioni e per non incorrere in sanzioni vediamo cosa sono e come sono variate le regole dell’aria.
UAS-Droni – Genesi Regole dell’aria
Le Regole dell’Aria Italia (RAIT), in vigore prima dell’introduzione del regolamento droni EASA, derivano dall’annesso 2 dell’ICAO (International Civil Aviation Organization), e sono divise in due capitoli: regole generali e regole di volo.
Le regole generali riguardano tutto ciò che il pilota deve rispettare in ogni singola fase del volo e dopo la fine dello stesso.
Le regole di volo invece sono l’insieme delle regole che tutti i piloti devono osservare una volta in volo, per la garanzia della sicurezza del traffico aereo e si suddividono ulteriormente in:
- regole per il volo a vista VFR (Visual Flight Rules)
- regole per il volo strumentale IFR (Instrument Flight Rules).
Le regole dell’annesso 2 dell’ICAO, sono quindi il riferimento delle regole dell’aria, e quelle di ogni stato derivano da queste.
In particolare la Regole dell’Aria Europee, definite in un regolamento il cui acronimo è SERA (Standarised European Rules of the Air), hanno sostituito le regole dell’aria dei paesi della comunità europea e in particolare quelle definite nel regolamento ENAC fin dal lontano 2014.
In termini pratici il legame tra le norme ICAO e regole dell’aria è reso chiaramente dalla figura seguente:
UAS-Droni – Regole dell’aria attuali
L’entrata in vigore del regolamento europeo sui droni-UAS, ha portato, almeno sulla carta, la piena validità delle regole dell’aria SERA, la cui esatta identificazione, in ambito regolamentazione europea sui droni-UAS, è come Regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012.
La conoscenza quindi dei contenuti del Regolamento di esecuzione (UE) n. 923/2012 è parimenti importante come i contenuti del Regolamento d‘Esecuzione (UE) 2019/947 e dei Regolamenti d‘Esecuzione (UE) 2019/945 e 2018/1139.
La piena validità delle regole SERA, dovrebbe portare come conseguenza diretta il decadimento delle regole RAIT. Esistono delle indicazioni sia sul sito dell’ENAC che sul sito di d-flight, che non conducono a questa conclusione.
Infatti sul sito dell’ENAC, alla sezione normativa droni, si fa riferimento chiaro alle Regole dell’Aria Italia e nel sito d-flight, nella sezione servizi d-flight, ci si riferisce anche alle RAIT.
Queste ambiguità non sono da poco, visto che il regolamento europeo sui droni_UAS fa riferimento ai droni-UAS come oggetti ricadenti in una delle tre categorie “Aperta”, “Specifica” e “Certificata”, classificazione questa non parte delle RAIT.
Inoltre, come pubblicato nel post del 31.03.2021 di Danilo Scarato su Quadricoterro News, intitolato “Droni Open Category non sono soggetti alle Regole dell’Aria. EASA conferma” (link), si pone il problema dell’esclusione dei droni-UAS appartenenti alla categoria “Aperta”, dalle regole SERA.
In un contesto dove la chiarezza dei regolamenti vigenti è fondamentale, sarebbe quindi basilare fare riferimento solo e soltanto sui regolamenti in vigore senza menzionare ciò che retaggio del passato.
Nello spirito di “voler comprendere”, è stata rivolta sia a ENAC che a d-flight la stessa domanda relativa a quali regole dell’aria far riferimento, visto che le RAIT fanno parte degli elenchi pubblicati sui loro siti da parte di questi due enti.
Rimaniamo in attesa di un riscontro!
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