Il ruolo futuro dei micro payload
Fatte poche eccezioni i payload per droni attuali sono riservati ai soli droni professionali. Il ruolo attuale dei payload è fortemente limitato dalla indisponibilità di micro sensori. Payload caratterizzati da un peso minimo, una sorgente indipendente di energia e dalla facilità di montaggio sui droni, stravolgerebbero il mercato.
Ma cosa realmente potrebbe avvenire al mercato dei payload se fossero sviluppati micro sensori con siffatte caratteristiche?
I payload attuali
L’attuale mercato dei payload per droni professionali è limitato ad ambiti ben precisi: camere multispettrali, fotocamere termiche, LIDAR. I relativi campi di applicazione sono: agricoltura di precisione/indice di vegetazione, verifica campi fotovoltaici, rilevi per aerofotogrammetria e controllo del territorio.
Payload – Strumenti per droni professionali!
Per trasportare quindi uno di questi payload è quindi necessario un buon drone capace di trasportare il payload e la sua fonte di energia. Questi payload per droni professionali inoltre non sono del tipo plug and play, e l’installazione e la rimozione deve essere fatta da mani esperte. In sintesi non è facile (ed economico), gestire un drone e il suo sensore.

Inspire con payload professionale Zenmuse Z3 – Immagine tratta da pixabay.com libera per usi commerciali – Autore Free-Photos
Micro payload professionali per i droni
Considerata l’odierna concreta possibilità di miniaturizzazione della componentistica, pensare a micro payload non è poi così sbagliato.
Sensori miniaturizzati per analizzare, CO2, gas, polveri sottili, mini camere termiche e mini LIDAR, etc., potrebbero rendere i piccoli droni validi strumenti professionali.
In realtà alcuni passi in tal senso si sono stati già compiuti. Camere multispettrali come la MAPIR, o termocamere tipo la Boson della Flir sono state sviluppate per l’installazione su piccoli droni tipo il Mavic.

Termocamera FLIR Boson – immagine tratta dal sito web Flir
Payload per droni – Plug e play la soluzione del futuro
Come trattato nell’articolo sugli Aerial data, i produttori di droni da un lato e quelli di sensori dall’altro, non hanno ancora focalizzato le opportunità legate dallo sviluppo di droni “aperti” all’installazione di sensori del tipo plug and play.
Questo tipo di payload per droni, a basso costo, leggeri, con bassi consumi energetici, facile da installare, dotato di una interfaccia aperta per la lettura dei dati da parte del pilota, sarebbe la chiave di volta la diffusione dei payload per droni non solo professionali.
Tuttavia la produzione di siffatti sensori presuppone lo sviluppo di droni “aperti”, cioè dotati slot di installazione supplementari per chip/micro SD.
Lo sforzo quindi deve essere fatto da tutti gli attori in gioco: produttori di droni e produttori di payload. Investire nello sviluppo di soluzioni plug and play deve essere quindi uno sforzo paritetico. Inoltre, la definizione di standard comuni di comunicazione tra drone e sensore, è un presupposto fondamentale per l’affermazione di sensori plug e play.
Il contributo allo sviluppo degli Aerial data
La diffusione di micro sensori plug and play, adatti coprire i più svariati campi ed esigenze, fornirebbe una grossa spinta agli Aerial data.
Attualmente gli Aerial data sono relegati al solo ambito fotografico. La raccolta dati per post-elaborazioni su vegetazione, territorio, edificato, etc., non assolvono al compito di costruzione di basi di dati tematiche. Catture di dati on demand legati ad uno specifico progetto e soprattutto non condivisi, sono fini a sé stessi.
Piccoli droni in volo per diletto o per lo svolgimento di altre operazioni, dotati di sensori miniaturizzati, acquisirebbero preziose informazioni in vari campi.
Volando a diverse altezze e luoghi contribuirebbero a creare basi dati di grande utilità. Non solo: i dati poi, acquisirebbero valore, un tanto al Giga, come attualmente avviene per i Big Data … e creerebbero business.
Conclusioni
Lo sviluppo di micro payload per droni per ambiti tecnici, scientifici, ambientali, etc. è fortemente auspicabile sotto diversi punti di vista. In pratica, in un futuro chiunque volando con un drone potrebbe acquisire dati. Questi, se condivisi ed analizzati, potrebbero probabilmente contribuire a sviluppare soluzioni a diversi problemi a cui l’uomo ad oggi non pone attenzione.
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