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Mappe d-flight – Volare nei Parchi Nazionali

by F.A.
Tempo di lettura: 7 minuti

Mappe d-flight sono accurate?

Le mappe d-flight, sulle fly zones, disponibili sul portale d-flight dovrebbero fornire sempre e comunque indicazioni complete ed esaustive ai piloti di droni circa le aree dove è possibile volare.

In pratica non è così in quanto ci sono aree – la cui classificazione ufficiosa è RRestricted, ovvero regolamentate -, ma molte di queste non sono affatto segnalate come tali. Quali? I Parchi Nazionali.

Vediamo dunque come d-flight classifica i Parchi Nazionali e quale iter autorizzativo seguire per volare in un Parco Nazionale come pilota non professionale.

Mappe d-flight e Parchi Nazionali

In Italia ci sono ben 26 Parchi Nazionali, dislocati su tutta la penisola da Nord a Sud, isole comprese.

L’elenco – in evoluzione in quanto ci sono ulteriori 5 parchi in itinere – comprende attualmente i seguenti Parchi:

  1. Parco Nazionale d’Abruzzo, Lazio e Molise
  2. Parco Nazionale dell’Alta Murgia
  3. Parco Nazionale dell’appennino Lucano – Val d’Agri-Lagonegrese
  4. Parco Nazionale dell’Appennino Tosco-Emiliano
  5. Parco Nazionale dell’Arcipelago di La Maddalena
  6. Parco Nazionale dell’Arcipelago Toscano
  7. Parco Nazionale dell’Asinara
  8. Parco Nazionale dell’Aspromonte
  9. Parco Nazionale della Calabria
  10. Parco Nazionale del Cilento, Vallo di Diano e Alburni
  11. Parco Nazionale delle Cinque Terre
  12. Parco Nazionale del Circeo
  13. Parco Nazionale delle Dolomiti Bellunesi
  14. Parco Nazionale delle Foreste Casentinesi, Monte Falterona e Campigna
  15. Parco Nazionale del Gargano
  16. Parco Nazionale del Gran Paradiso
  17. Parco Nazionale del Gran Sasso e Monti della Laga
  18. Parco Nazionale del Golfo di Orosei e del Gennargentu
  19. Parco Nazionale della Majella
  20. Parco Nazionale dei Monti Sibillini
  21. Parco nazionale dell’isola di Pantelleria
  22. Parco Nazionale del Pollino
  23. Parco Nazionale della Sila
  24. Parco Nazionale dello Stelvio
  25. Parco Nazionale della Val Grande
  26. Parco Nazionale del Vesuvio.
Parchi Nazionali Italiani

Mappa Parchi Nazionali Italiani – Fonte Ministero dell’ambiente

I Parchi di cui sopra, sono stati istituti tra il 1922 ed il 2016, e coprono una superficie di oltre 1.600.000 ettari (16.000 km²), che corrispondono a circa il 5,3% del territorio nazionale, quindi una porzione non trascurabile del nostro territorio.

Tra questi il più grande per estensione, come singolo parco, è il Parco Nazionale del Cilento con una superficie di  178.172 ettari, seguito dal Parco Nazionale del Pollino con 171.132 ettari.

Evidentemente una robetta da poco per d-flight, tanto che per questi due Parchi, e diversi altri di quelli elencati, non è affatto evidenziata sulle mappe d-flight alcuna restrizione al volo.

Provare per credere! Alle coordinate N 39o 16 25 – E 16o 02 35, corrispondenti al Piano di Novacco, nel cuore del Parco del Pollino il volo col drone è consentito in accordo alla circolare ATM-09.

Parco Nazionale Pollino Pino Loricato drone

Parco Nazionale Pollino Pini Loricati visti dal drone – Foto 4mydrone

Nel Parco del Cilento alle coordinate N 40° 12’ 06” – E 15° 22’ 55” idem è consentito il volo come da circolare ATM-09.

Per contro, nel Parco Nazionale d’Abruzzo, Civitella Alfedena, nota anche per il museo ed il parco faunistico dedicato al lupo, coordinate N 41o 46’ 47” – E13o 55’ 26”, è interdetto il volo con i droni con lo scopo come recita il pop-up d-flight “di tutelare l’ambiente di determinate zone protette entro le riserve naturali”. Il pop-up delle mappa d-flight inoltre fa riferimento alla note AIP ENR 5.6.1.1-1.

Da cui viene da porsi due domande:

  1. i Parchi Nazionali sono tutti uguali, ovvero sono tutte zone interdette al volo, oppure e un aspetto discrezionale di d-flight?
  2. con che livello di affidabilità le mappe d-flight possono essere prese come riferimento ufficiale per un pilota di droni?

Volare in un parco (da notare che è possibile anche definirvi una drone operation area !!), comporta sanzioni e non da poco, per cui d-flight dovrebbe sforzarsi e fornire un servizio migliore se vuole che le sue mappe siano prese come riferimento dai piloti dei droni.

Volare col drone in un Parco Nazionale

Volare in un Parco Nazionale, abbiamo detto non è consentito, a meno che non si sia ottenuta una apposita autorizzazione da parte dell’ente Parco. Vediamo dunque le autorizzazioni necessarie per volare in un Parco Nazionale.

Richiesta autorizzazione all’Ente Parco

Innanzitutto deve essere inviata una richiesta di autorizzazione, tramite PEC, alla Direzione del Parco in cui si vuole svolgere il volo. L’elenco delle direzioni dei Parchi Nazionali Italiani è disponibile a questo link (ultimo aggiornamento 2014), oppure a quest’altro (ultimo aggiornamento 2019).

La richiesta da inoltrare deve contenere le seguenti informazioni:

  • Anagrafica del richiedente
    • Nome e cognome del pilota
    • Residenza e domicilio
    • Recapito telefonico
    • Indirizzo email e/o PEC
  • Descrizione dello scopo e delle attività
    • Scopo del volo (riprese foto/video per …)
  • Descrizione dei luoghi, date
    • Indicazione dei luoghi interessati dall’attività di volo
    • Data dell’attività ed intervallo orario con numero atterraggi e decolli
    • Date se si richiede un permesso per più giorni
  • Informazioni sul drone
    • Modello del drone usato (MTOW) e sua registrazione al portale d-flight
  • Informazioni sul pilota
    • Riferimento all’attestato pilotaggio conseguito
    • Codice identificato assicurazione del drone, validità e scadenza.

In riferimento allo scopo del volo, è bene essere più chiari possibile, indicando ad esempio che si tratta di foto e filmati per uso hobbistico e/o personale senza scopo di lucro, o per un attività di studio personale sull’area, etc. Rendetevi disponibili a condividere il materiale catturato via drone con l’Ente Parco.

Inoltre è bene che evidenziate nella vostra richiesta, che durante il volo con drone eviterete accuratamente di arrecare pericolo o disturbo alla fauna naturale o a quella introdotta dall’uomo (greggi, bovini al pascolo, etc.), che non volerete su assembramenti di persone ove presenti e che rispetterete i limiti e le regole di volo imposte dal vostro attestato di pilota “Operazioni non Critiche”.

In considerazione dei tempi di risposta da parte dell’ente parco e delle conseguente burocrazia (affissione della richiesta per 15 giorni all’albo pretorio del parco, etc.), è bene inoltrare la richiesta almeno 60-70 giorni prima della data pianificata per il volo, magari richiedendo uno slot temporale “dal… al…” per coprire gli inevitabili scherzi del meteo.

L’approvazione vi perverrà via PEC, ma non è escluso che potreste dovervi recare presso la Direzione del Parco per validare l’autorizzazione con l’apposizione di una marca da bollo.

Fatto questo si è al 80% del iter!

ENAC

In linea teorica, tramite le mappe d-flight, dovreste poter capire se è necessario o meno informare ENAC del vostro volo. Infatti potrebbe non essere necessaria l’autorizzazione da parte dell’ENAC, ma vista il carattere “randomico” con cui le mappe d-flight riportano le informazioni, è bene al momento stesso in cui si inoltra la domanda all’Ente Parco, contattare il supporto di d-flight e chiedere lumi al riguardo per la zona di vostro interesse. Nel caso questo sia necessario, una volta ottenuto il permesso dall’Ente Parco, avviate la procedura autorizzativa ENAC.

Obblighi prima di volare

Aver ottenuto l’autorizzazione al volo da parte dell’Ente Parco ed eventualmente dall’ENAC non vuol dire che si può volare col drone senza soddisfare altri obblighi.

L’autorizzazione concessa dal Parco ha in genere delle prescrizioni. Le più comuni sono quelle che impongono la comunicazione dell’attività di volo, prima del suo svolgimento, sia all’Ente Parco che ai Carabinieri Forestali.

Informare l’Ente Parco

Con almeno un paio di giorni di anticipo rispetto al giorno programmato per il volo, via PEC, dovrete inviare comunicazione all’Ente parco l’attività di volo.

L’email, che conterrà sia il rifermento dell’autorizzazione rilasciata dal Parco, che quella eventuale dell’ENAC (da allegare in copia scannerizzate), e dovrà chiaramente indicare:

  • Il giorno e l’orario del volo
  • la zona di volo
  • il nome del pilota.

Stampate una copia dell’email per allegarla alla documentazione che porterete con voi.

Informare i Carabinieri Forestali

Contestualmente all’invio della PEC all’Ente Parco, sempre via PEC, inviate alla caserma dei Carabinieri Forestali competente territorialmente per il Parco e alle altre eventuali caserme dei Carabinieri Forestali, competenti per l’area di volo, comunicazione dell’attività di volo col drone.

Per  gli indirizzi PEC del comando dei Carabinieri Forestali competenti per il Parco e quello competente per la zona dove avrà luogo il volo conviene chiedere direttamente all’Ente Parco.

L’email, che conterrà sia il rifermento dell’autorizzazione rilasciata dell’Ente Parco, che quella eventuale dell’ENAC (da allegare come copie scannerizzate), e dovrà chiaramente indicare:

  • Il giorno e l’orario del volo
  • la zona di volo
  • il nome del pilota.

E’ buona norma ribadire la vostra intenzione di evitare dia arrecare pericolo o disturbo alla fauna naturale o introdotta dall’uomo (greggi, bovini al pascolo, etc.). Fatto ciò stampatene una copia e includetela nella documentazione  che porterete con voi.

Documentazione al seguito

Poiché il pilota di un drone amatoriale deve giustamente rispettare le regole, dovrete provvedere a portare con voi una copia dei documenti relativi al drone, al vostro attestato di pilota e alle autorizzazioni ottenute per volare nel Parco.

Documenti da  portare:

Doc. Relativi al drone

  • Copia certificato RC assicurazione
  • QR code (attaccato sul drone)
  • Manuale d’uso del drone

Doc. Relativi al pilota

  • Attestato pilota “Operazioni Non Critiche”
  • Documenti identità pilota

Autorizzazioni ottenute

  • Autorizzazione ottenuta dall’Ente Parco
  • Nulla osta ENAC (se necessario)
  • Copia dell’email-PEC informativa inviata all’ente Parco
  • Copia email-PEC informativa inviata alle Caserme dei Carabinieri Forestali competenti

Tenete presente che i Carabinieri Forestali potrebbero farvi visita!

Inoltre, anche se non è richiesto per i piloti di droni amatoriali, è buona regola in questo caso indossare il giubbetto giallo con la scritta “Pilota APR”, in modo da poter essere facilmente individuato, qualora necessario.

Conclusioni

Volare in un Parco Nazionale è una esperienza veramente unica poiché è possibile cogliere dall’alto aspetti sconosciuti di queste meravigliose oasi naturali.

Tuttavia volare col drone in un Parco Nazionale non è semplice, ma non impossibile.

Sulla base dell’esperienza personale, consiglio di approcciare in modo pragmatico l’iter delle autorizzazioni necessarie, e di dare uno sguardo alle mappe d-flight con occhio critico per non incorrere in pericolose inosservanze, data l’attuale non totale conformità delle mappe con le regole dell’aria previste per talune zone del nostro territorio.


Nota relativa alle immagini: La foto dell’immagine di copertina è stata realizzata da 4mydrone (Parco Nazionale del Pollino – sentiero Malevento), così come la foto presente nell’articolo (pini Loricati – Monte Pollino – Parco Nazionale del Pollino). L’immagine relativa alla mappa dei Parchi Nazionali Italiani è tratta dal sito del Ministero dell’ambiente che ne è il legittimo proprietario. L’uso delle immagini è esclusivamente ai fini di una migliore comprensione dei contenuti dell’articolo. 

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